La sensibilità delle camere ccd, a differenza della pellicola tradizionale, permette la ripresa degli oggetti del profondo cielo anche da località non perfettamente buie.
Ne danno esempio gli astroimager statunitensi, che riescono ad ottenere risultati di eccellente qualità anche da luogi soggetti all'inquinamento luminoso.
L'inquinamento luminoso deteriora in particolar modo la qualità delle riprese nei soggetti di debole luminosità, mentre è addirittura possibile eseguire riprese di soggetti abbastanza luminosi, come M42 ed M31, anche dai cieli urbani. In questi casi, a soffrirne di più è il colore, che, nonostante i più fini accorgimenti, viene irrimediabilmente virato dall'influenza delle luci artificiali.
A seguito di queste riflessioni, ho un po' lasciato perdere la ricerca di luoghi perfettamente bui, ma lontani e difficilmente raggiungibili, a favore di siti nei quali il seeing è migliore, anche se un pò più inquinati.
Uno di questi, dal quale inizialmente non mi aspettavo un granchè, è Piano Serra La Nave, nei pressi dell'Osservatorio Astrofisico sull'Etna. Qui, pur trovandomi sotto l'influenza luminosa di una grande città, ho trovato il miglior compromesso
tra quota, temperatura, inquinamento luminoso e seeing.
Come dovrebbe essere il luogo di ripresa ideale? Con il ccd dipende dai seguenti fattori, in ordine di importanza:
-
Inquinamento luminoso. E' inevitabile lasciare questo elemento al primo posto. Un luogo di ripresa accettabile deve permettere almeno di intravedere la Via Lattea estiva, dal Cigno al Sagittario.
-
Seeing. La ripresa del profondo cielo in ccd impone pose di almeno 30 secondi. La turbolenza che deteriora la qualità del seeing è bene o male sempre presente e varia di momento in momento, come ci insegnano gli amici che si occupano di riprese planetarie. Nel nostro caso il miglior seeing, a differenza di loro, è quello con oscillazioni più rapide, che però normalmente sono di minore ampiezza. La velocità delle oscillazioni non è rilevante nelle lunghe pose. E' invece importante la presenza di ampiezze ridotte.
-
Quota. Più siamo in alto, più lasciamo sotto di noi gli strati bassi, umidi ed inquinati dell'atmosfera, più lo strato d'aria tra noi e l'esterno sarà pulito e trasparente.
-
Temperatura. Il freddo è maggiormente favorevole alle pose di lunga durata. Infatti il meccanismo di raffreddamento delle camere si basa sulla temperatura ambiente, raggiungendo dai 20 ai 30° al di sotto di essa. L'ideale per le lunghe pose è portare il sensore ad una temperatura di lavoro di almeno -20°. Per le camere ccd non raffreddate le basse temperature sono un vero toccasana.
-
Raggiungibilità. Ho messo questo elemento all'ultimo posto perché chi vuole fare delle belle riprese del profondo cielo deve 'fare-sul-serio', accettando qualche sacrificio, se necessario.
Per affrontare con serenità la notte di riprese, è opportuno partire con un certo anticipo, in modo da poter montare la strumentazione e fare i cablaggi con un minimo di luce del giorno, lasciando il tempo agli strumenti di acclimatarsi con il nuovo ambiente.
Dopo aver dimenticato a casa una volta i cavi ed un'altra volta i contrappesi, mi sono reso conto che la check-list è il miglior rimedio contro qualsiasi arrabbiatura spacca-telescopio.
|
Prima di partire, arrivare e montare la strumentazione è preferibile stilare un piano delle riprese che si andranno ad eseguire, magari con qualche giorno di anticipo per poterci riflettere sopra.
Conoscendo già le caratteristiche del luogo è possibile prevedere quali versanti sono meglio esposti e meno inquinati dalla luce artificiale o dalla luce della Luna.
Si può fare una simulazione con un software planetario (io utilizzo Perseus e The Sky) per individuare e scegliere i soggetti, in base alla posizione ed agli orari.
E' bene pianificare l'ora centrale della ripresa, quando il soggetto sarà alla massima altezza e nello stesso tempo lontano dalle fonti di inquinamento.
Di norma, io preparo due piani di riprese: uno per il seeing eccellente e l'altro per il seeing normale. Con un seeing eccellente installerò subito la barlow per la ripresa di soggetti molto piccoli.
Inoltre, sapendo che il soggetto da riprendere è molto basso, magari con declinazione negativa, è preferibile pianificare anche la ripresa di altri soggetti circumpolari. Così se l'aria non sarà limpida si eviterà di mettersi a pensare durante la notte ad un soggetto alternativo.
La dimensione del soggetto va studiata prima, per sapere se è il caso di riprenderlo con la barlow o senza; oppure se è necessario eseguire un mosaico per riprenderlo interamente. Anche qui il planetario software sarà di estrema importanza.
Un altro elemento fondamentale è il tipo di soggetto: Galassia, nebulosa 'normale', oppure nebulosa 'h-alpha'. |